martedì 8 ottobre 2013

Lampedusa, i clandestini e la bossi-Fini: gran mix di manipolazione...

Eh, belìn, finemola...! Smettiamola di dire che gettarsi in acqua per salvare un immigrato clandestino è reato. Questo è un magnifico esempio di manipolazione mediatica in cui ci sono cascati tutti all'impiedi e senza passare dal via. Spiego:
quello che si sta sbandierando ovunque sul web, che la gente di Lampedusa è incriminata per favoreggiamento o concorso nel reato di immigrazione clandestina per colpa della stramaledetta (!) Bossi-Fini E' UNA MINCHIATA SPAZIALE (e quanno ce vò ce vò)!!! Sapete come mai dico questo? Perché il ns codice penale, menoscemo di quanto pensiamo, prevede tra le esimenti (=cause di esclusione della punibilità) l'azione in stato di necessità!! Cito testualmente, art. 54:"Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo." Dunque, se l'immigrazione clandestina è reato, salvare la vita a un clandestino è da medaglia al valore e non certo favoreggiamento o concorso nel reato. San codice penale. Vedete, la regola c'è ma è l'intelligenza che la applica e come sempre si tratta di usare la propria testa (pm compresi) invece di prestarla all'ammasso... Dio ci salvi dagli scemi senza cervello, perché ai media ci pensiamo noi.
Qualcuno poi mi fa notare che i pescatori che sono stati processati (4 anni di processo) condannati a 2 anni e andati in carcere con l'accusa di favoreggiamento non siano molto convinti di quel che dico, linkandomi questo articolo.
Si impone dunque una riflessione un pochino più approfondita, per evitare facili fraintendimenti. Aver fatto sbarcare i naufraghi in uno stato estero (l'Italia) ha equiparato il comportamento di questi pescatori a quello degli scafisti... l'unica differenza rispetto agli scafisti è solo la partenza: invece di farli salire a bordo dalla terraferma li han fatti salire a bordo dall'acqua. Insomma è molto ma molto diverso da quello che ho detto: una cosa è portare a riva una persona che sta annegando, ben altro è portare a bordo (non a riva) una persona che sta annegando e poi, una volta salvata e ben al sicuro, farla sbarcare in uno stato estero...questo è reato e per questo sono condannati. Forse i tunisini meglio avrebbero fatto a consegnare i naufraghi salvati ai militari della Guardia costiera, invece di farli sbarcare e basta (forse per toglierseli dai cabbasisi...)... probabilmente se l'avessero fatto i militari avrebbero scortato i pescatori tunisini nelle acque tunisine, rimandandoli al mittente. Senza considerare che se per sbaglio i nostri pescatori italiani entrano in acque tunisine, la guardia costiera tunisina prima spara e poi sequestra il peschereccio. Al confronto i nostri militari sono dei buoni samaritani...

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